La scorsa volta ho concluso il mio intervento con la promessa che vi avrei spiegato come mai i nostri piccoli possono diventare collerici, precoci, bugiardi e tanto altro ancora… Ebbene i loro comportamenti sono, quasi sempre, frutto di imitazione ambientale.
Quando una coppia genitoriale si rivolge a me per consulenza, per prima cosa, chiedo di osservare l’interazione che c’è tra i componenti della famiglia e questo, nella quasi totalità dei casi, mi conferma come i figli non facciano altro che ripetere le modalità comunicative già esistenti.
Spesso, se la famiglia è “allargata”, vanno inclusi nell’osservazione pure quei componenti che partecipano, anche inconsapevolmente, all’atto educativo.
Pertanto, se tra loro, vige una modalità collerica questa verrà usata dai bambini, mentre, al contrario, se ci sarà, tra i componenti della famiglia un “permaloso”, quei bambini diventeranno “permalosi” cioè avranno difficoltà a superare un rimprovero od una presunta ingiustizia.
Il bambino “adulto”
Altre volte i genitori, per una serie svariata di motivi, si abituano a parlare, sin da subito, ai loro bambini come se fossero degli adulti. Ovviamente è molto gratificante vedere i figli comportarsi da “piccoli ometti” o da “piccole donne”, ma quello che i genitori ignorano è che ciò , per i piccoli, è un grosso danno perché viene rallentata e resa difficile la socializzazione con i loro coetanei. Le maestre, sin dal primo giorno d’asilo, riconoscono i segni di questo comportamento.
Il bambino “sognatore”
Abbiamo già detto che fino ai cinque anni, per i bambini, ogni pensiero può essere realtà, ma superata quest’età, se l’atteggiamento è ancora presente, si può parlare di un “bambini sognatori”. Spesso la loro è una reazione verso la noia e la scarsa motivazione verso quello che fanno ( studio, giochi o altro).
Non dobbiamo però confondere il “bambino sognatore” con quello che si inventa un compagno immaginario.
Questo “trucco” serve ai bambini per riempire i momenti di solitudine e di mancanza di dialogo. I genitori non devono impensierirsi, né tantomeno devono prenderli in giro, ma devono cercare di essere più partecipativi nella vita dei propri figli e così vedranno che l’amico immaginario sparirà.
Perché i bambini dicono le bugie?
Le bugie vengono usate prestissimo dai bambini, soprattutto per difendersi dai rimproveri dei loro genitori. Fino a cinque anni le possiamo ancora considerare delle pseudo- bugie perché, pur essendoci intenzionalità nelle azioni dei piccoli, c’è in loro ancora confusione tra fantasia e realtà.
Solo più avanti i bambini imparano a percepire la differenza tra il gesto volontario e la bugia.
In ogni caso essa nasce come difesa dai rimproveri e dal castigo, ma può anche esprimere la non accettazione della realtà familiare.
Pensiamo a quanti bambini inventano di non avere più il papà piuttosto che accettare la sua separazione dalla madre.
O al contrario continuano a raccontare ed a raccontarsi che il genitore lavora lontano, in quanto non riescono a capacitarsi che è venuto a mancare.
In tanti anni di lavoro svolto in giro per l’Italia come esperta dell’età evolutiva , sono venuta in contatto con molte storie dolorose e, tra le tante, è ancora vivo in me il ricordo di una piccola vittima di maltrattamenti in famiglia. La bambina era stata accolta, per disposizione del Tribunale, presso un Istituto e lì, lontana dalla sua famiglia, pur avendo raccontato al Giudice quanto le era stato fatto dai suoi parenti più stretti, continuava a dire a tutti che i suoi genitori erano all’estero e che presto sarebbero andati a prenderla.
Certo questo era e resta un caso molto particolare, che rasenta la patologia, ma dimostra anche che la bugia serve a camuffare la realtà e soprattutto a nascondere il proprio dolore e la propria disperazione.
Esiste, poi, la bugia detta per il puro bisogno di far del male o quella detta per un fine pratico.
In tutti i casi i genitori devono sempre cercare di capire il vero motivo che spinge i bambini a dire le bugie, sia per poter intervenire con una giusta punizione, sia per ristabilire con i figli un rapporto basato sulla fiducia.
A tal proposito devo ricordare a tutti i genitori di non dire mai bugie ai loro bambini, perché non si può insegnare l’autenticità dei rapporti, se per primi gli adulti non sanno cosa sia.
Una bugia detta da un adulto ad un bambino, se scoperta, farà sentire il piccolo tradito e potrebbe segnarne pesantemente il rapporto.