di Michela Sesta

Spesso i nostri bambini ci riferiscono di avvertire mal di testa, desiderando di stare al buio e in silenzio.

La cefalea nei bambini e negli adolescenti è una condizione di frequente riscontro:si stima che il 30% circa dei bambini in età scolare abbia sofferto almeno di un episodio di cefalea.

In età pediatrica la cefalea è quasi sempre “primitiva” perché vi è una predisposizione familiare (spesso ne soffre uno dei genitori). In altre condizioni si definisce “secondaria”, perchè correlata ad altre patologie quali sinusiti , riniti, difetti visivi, fino ad arrivare alle infiammazioni del sistema nervoso centrale (meningoencefaliti ) o , in casi molto rari, a tumori cerebrali.

La cefalea primitiva può avere diverse caratteristiche:

-il dolore è di tipo emicranico quando questo interessa un lato della testa, è pulsante, aumenta con lo sforzo fisico , si accompagna a nausea e /o vomito e ad una sorte di fastidio se vi sono rumori o luci accese. L’arrivo della crisi emicranica può essere preceduto da alcuni sintomi (disturbi visivi , come visione di puntini luminosi, offuscamento della vista, o disturbi della sensibilità a livello di un arto etc.) che costituiscono la cosiddetta “aura”;

-il dolore di tipo tensivo che si manifesta soprattutto negli adolescenti e viene paragonato ad una “morsa bilaterale “ che stringe la testa ;

-il dolore periorbitario lateralizzato e molto intenso, della durata di mezz’ora circa, caratterizza la cefalea “a grappolo”, condizione molto rara nei bambini , che oltre al dolore presentano lacrimazione e arrossamento della congiuntiva.

Nei bambini più piccoli sono state identificate delle condizioni assimilabili ad “equivalenti emicranici”.Questi sono: “il torcicollo parrosistico “, il “vomito ciclico”, l’”emicrania addominale”, le “vertigini parossistiche”, i “dolori ricorrenti agli arti inferiori”.

Tutte queste manifestazioni che appartengono alla prima infanzia, regrediscono spontaneamente nell’arco di alcune ore o al massimo di 1-2 giorni. .

Ma quando bisogna preoccuparsi della cefalea del bambino?

I fattori di rischio individuati sono i seguenti:

-la recente insorgenza , improvvisa e violenta;

-peggioramento del sintomo in breve tempo;

-il risveglio notturno causato dal dolore;

-associazione a vomito ,che compare lontano dalla assunzione di cibo;

-persistenza del dolore unilaterale ;

-insorgenza del dolore dopo sforzi fisici ;

-l’età inferiore a tre anni.

Cosa bisogna evitare per i bambini affetti da cefalea?

-la privazione di sonno (se non si rispettano i normali ritmi di sonno del bambino );

-il digiuno o alimentazione inadeguata (per es. abuso di cioccolato);

-le numerose attività anche fisiche svolte durante il giorno oltre a quella scolastica.

In considerazione di quanto detto, se il bambino riferisce dolore alla testa ,è sempre bene che i genitori informino il Pediatra curante di quello che sta accadendo. Sarà poi  lo stesso Pediatra, a valutare l’opportunità di una possibile visita neurologica e /o di un approfondimento diagnostico.

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