di Giulia Di Pietro

Ritorniamo su un tema che abbiamo già trattato (leggi l’articolo)  ma che spesso viene dimenticato nel quadro complessivo di una dieta equilibrata: l’assunzione di acqua.

Da una recente indagine emerge come gli italiani (nella misura del 50% circa) bevano in media 970 ml di liquidi al giorno (a fronte dei 2 litri raccomandati), di cui solo 650 ml sono rappresentati dall’acqua, mentre il resto proviene da bevande zuccherate e caffè..

Di conseguenza, si ha un’assunzione pericolosa di zuccheri e additivi chimici, con un eccesso di quelle calorie vuote di cui più volte abbiamo parlato e che predispongono ad obesità e diabete, soprattutto nel caso dei più piccoli.

D’altro canto, il ridotto consumo di acqua porta ad una carenza di tutti quei minerali in essa contenuti che intervengono in molti processi metabolici vitali per il nostro organismo, quali la conducibilità dell’impulso nervoso, la contrazione muscolare, l’equilibrio tra l’ambiente intra ed extracellulare, solo per citarne qualcuno.

Tra le varie acque presenti in commercio, le più diffuse sono quelle “oligominerali” (leggi l’articolo)  con un residuo fisso (ovverola quantità di sali che rimane in un litro d’acqua fatta evaporare a 180°C) che varia tra 50 e 500 mg/l.

Un consiglio valido a tutte le età, ma ancor di più durante l’infanzia, sta nell’anticipare lo stimolo della sete.

Infatti, quando avvertiamo l’esigenza di bere il nostro organismo è già in una fase di parziale disidratazione: in condizioni fisiologiche le perdite di acqua ruotano intorno al 2% del peso corporeo, ma, a partire dallo 0,5%, si attivano i recettori specifici del senso di sete.

Tale meccanismo risulta alterato nei bambini e negli anziani, in quanto non ancora ben sviluppato o meno sensibile, per cui è importantissimo in questi casi proporre l’acqua a intervalli regolari durante la giornata, se pensiamo che basta una riduzione di acqua corporea dell’ordine dell’1-2% per determinare un calo nella concentrazione durante lo studio del 10%, con mal di testa e stanchezza!

E poi ricordiamo che bere in maniera adeguata previene i fenomeni di stitichezza, molto frequenti in età pediatrica, accanto ad un giusto apporto di fibre, contenute soprattutto in frutta, verdure e legumi.

Ma allora quanta acqua dovrebbero bere i nostri bimbi?

Per rispondere a questa domanda, facciamo riferimento agli ultimi LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana), elaborati dalla Società Italiana di Nutrizione Umana:

Età (anni)

Acqua (ml)

Lattanti

0,5-0,99

900

Bambini e adolescenti

1-3

1200

 

4-6

1400

 

7-10

1800

Maschi

11-14

2000

 

15-17

2500

Femmine

11-14

1900

15-17

2000

Infine, ricordiamo che anche molti alimenti possiedono un alto contenuto di acqua, utile a reintegrare le perdite idriche del nostro organismo: in primo luogo frutta e verdura, naturalmente, che ne sono costituiti per circa l’85%, oltre a contenere, come ben sappiamo, fibre, vitamine e sali minerali!

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