Parliamo oggi di sicurezza alimentare, un tema che abbiamo già affrontato in passato (vedi articolo), con un riferimento particolare al corretto utilizzo del frigorifero.
E’ molto importante ricordare infatti che la sicurezza di ciò che mangiamo dipende anche da noi, dal momento dell’acquisto in poi!
Perciò la gestione casalinga degli alimenti (igiene dell’ambiente domestico, preparazione e conservazione dei cibi) diventa fondamentale.
Le corrette modalità di conservazione e stoccaggio degli alimenti ci permette di poterli utilizzare anche dopo un certo periodo di tempo rispetto all’acquisto.
Questo ci consente non solo di tutelare la nostra salute, ma anche di garantire che le proprietà organolettiche dell’alimento stesso, ossia l’insieme delle sue caratteristiche fisiche e chimiche (sapore, odore, aspetto, consistenza), rimangano inalterate nel tempo, così come le caratteristiche nutrizionali.
Infatti anche le proteine, gli zuccheri, i grassi, le vitamine, i sali minerali, l’acqua contenuti nei cibi possono subire alterazioni quali/quantitative.
E’ per questo che già un anno fa il Ministero della Salute ha stilato un vero e proprio decalogo che ci aiuta a preservare la sicurezza dei cibi che conserviamo in frigo. (http://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_5_1.jsp?lingua=italiano&id=190)
Vediamo quali sono i punti salienti da tenere bene a mente:
1) Verificare sempre la temperatura all’interno del frigorifero che dev’essere compresa tra 4 e 5°C (sulla mensola centrale). Ricordare inoltre di aprirlo solo al bisogno e per tempi brevi.
2) Ogni zona del frigorifero mantiene temperature diverse.
Il punto più freddo del frigorifero è la mensola più bassa, subito sopra il cassetto per le verdure (circa + 2°C), mentre la parte meno fredda è rappresentata dallo sportello. Tuttavia, poiché i frigoriferi di nuova generazione hanno differenti sistemi di refrigerazione, solo il libretto delle istruzioni può darci indicazioni precise e corrette sulla gestione degli spazi interni.
3) Non conservare gli alimenti oltre la loro data di scadenza, ovvero la data entro cui un alimento può essere venduto e deve essere consumato.
Tale data deve riportare, nell’ordine, il giorno, il mese ed eventualmente l’anno.
Entro tale data il produttore garantisce la salubrità e le caratteristiche organolettiche del prodotto.
Sulla confezione devono essere inoltre riportate le condizioni di conservazione ed eventualmente la temperatura in funzione della quale è stato determinato il periodo di validità. Viene indicata con la dicitura “da consumarsi entro” (data): è importante verificare questa data al momento dell’acquisto e durante la conservazione domestica ed eliminare i prodotti scaduti dal frigorifero.
Il “termine minimo di conservazione” (TMC), invece, è la data fino a cui l’alimento mantiene le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione.
Viene indicato con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro …” (data).
Attenti alla differenza tra le due diciture!
“Da consumarsi entro …” di solito si usa per alimenti che si degradano facilmente e devono essere consumati obbligatoriamente entro la data indicate;
“da consumarsi preferibilmente entro …” indica per quanto tempo l’alimento può essere consumato senza alcun rischio.
Si usa per gli alimenti che possono essere conservati più a lungo (come i cereali, il riso, le spezie).
Significa che non è pericoloso consumare un prodotto dopo tale data, ma l’alimento in questione può aver perso alcune proprietà organolettiche, come sapore e consistenza.
4) Ogni alimento ha la sua temperatura di conservazione.
Carne e pesce devono essere riposti nella parte più fredda (solitamente il comparto più in basso).
Il pesce eviscerato e lavato, deve essere consumato entro 24 ore; la carne ha tempi di conservazione diversi a seconda del tipo di taglio e composizione: deve essere consumata entro 24 ore se macinata, entro 48 ore se di pollo o tacchino, entro 3 giorni nel caso di affettati non confezionati e carne fresca in genere.
La parte centrale (di solito 4-5 °C) è adatta a uova, latticini, dolci a base di creme e panna e a quegli alimenti da conservare in frigorifero dopo l’apertura.
Nella zona a temperatura maggiore (di solito il cassetto nella parte bassa) si conservano invece le verdure e la frutta che possono essere danneggiate da temperature troppo basse; queste vanno consumate rapidamente per evitarne il deterioramento.
Le mensole all’interno della porta sono i punti più caldi del frigorifero e sono destinati ai prodotti che necessitano solo di una leggera refrigerazione (es. bibite, burro).
5) Il frigorifero non è indicato per qualsiasi alimento.
Alcuni alimenti, infatti, non hanno bisogno di essere refrigerati, anzi, potrebbero esserne danneggiati, come per esempio la frutta esotica, gli agrumi, i pomodori, i fagiolini, i cetrioli e le zucchine. Così come frutta e verdura ancora immature che devono essere conservate a temperatura ambiente.
6) Non riporre mai in frigorifero alimenti caldi.
E’ importante infatti far raffreddare completamente le pietanze prima di riporle in frigorifero: si eviteranno così condense e bruschi innalzamenti di temperatura sul ripiano.
7) Attenzione alle contaminazioni crociate!
Bisogna separare gli alimenti crudi da quelli cotti o pronti per essere consumati: questo permetterà di evitare che microrganismi eventualmente presenti nei primi vengano trasferiti ad alimenti che non subiranno più trattamenti termici prima del consumo.
8) Utilizzare contenitori puliti e chiusi.
È sempre buona norma conservare gli alimenti in contenitori puliti o nelle confezioni originali, perché queste riportano la scadenza e indicazioni utili per la conservazione.
Anche i cibi preparati in casa devono essere conservati con cura in contenitori puliti e con coperchio. Prima di chiudere i contenitori è buona norma attendere il raffreddamento del contenuto per evitare che il vapore si condensi sul coperchio ricadendo sul cibo.
9) Pulire regolarmente l’interno del frigorifero.
Si possono utilizzare prodotti specifici o semplicemente acqua e bicarbonato o aceto. Mantenere il frigorifero pulito e senza accumuli di ghiaccio sulle pareti ne assicura il perfetto funzionamento e il mantenimento della temperatura di refrigerazione.
10) Non cedere alla tentazione di fare scorte troppo abbondanti.
Evitare, quando possibile, di sovraccaricare il frigorifero con troppi alimenti: l’aria fredda al suo interno, infatti, deve poter circolare liberamente intorno ai cibi. Se non c’è sufficiente spazio tra i prodotti, la corretta distribuzione della temperatura verrà ostacolata.