Il caldo estivo è fastidioso per i bambini, quanto per noi adulti. Se il vostro piccolo è più irritabile, piange, scalcia e dorme male, non abbiate timore, molto probabilmente ha solo caldo.
Con l’arrivo della bella stagione, dobbiamo sempre alleggerire l’abbigliamento del bambino e lo stesso va fatto con la biancheria del suo lettino, perché oltre ad infliggergli una sofferenza inutile, che lo innervosisce , c’è anche il rischio che il ristagno del sudore sulla pelle delicata del bebé favorisca le irritazioni cutanee, più frequenti proprio quando il clima è caldo-umido, come in estate, appunto.
Fra queste vanno principalmente ricordate la Miliaria, più conosciuta come Sudamina e le Infezioni Batteriche della cute.
La Sudamina è un banale ma sgradevole sfogo dell’epidermide. Come suggerisce il nome stesso, è causata dall’eccesso di sudore, infatti colpisce i bambini soprattutto nella stagione estiva quando caldo ed umidità fanno aumentare la sudorazione. Si manifesta con numerosi puntini rossi in rilievo, su torace, collo, testa, inguine e ascelle.
I puntini da Sudamina visti da vicino sono inconfondibili:
– rendono una particolare impressione tattile perchè sfiorando la pelle del piccolo si ha la sensazione di toccare una “grattugia”;
– visivamente non sono più grandi d’una testa di spillo ed hanno una parte centrale appena distinguibile dall’alone rosso che la circonda.
La Sudamina provoca prurito ed induce il bimbo a grattarsi, anche con il rischio di lesionare la zona irritata dalle bolle. Nei bambini sotto i tre anni i canalini sottopelle che portano il sudore all’esterno non sono ancora ben sviluppati. Non a caso, la sudamina colpisce soprattutto e con più “violenza” i bimbi tra 0 e 3 anni. Con il caldo e l’umidità tipici dell’estate è fisiologico un aumento della sudorazione, spesso aggravato da un abbigliamento inadeguato. Tuttavia la dispersione del sudore in condizioni di particolare umidità si complica: quando c’è molta umidità lo strato più esterno dell’epidermide si impregna d’acqua e si gonfia comprimendo i dotti e le ghiandole sudoripare, cosicché il sudore resta intrappolato nella pelle.
La cute del bimbo appare secca ed asciutta, avrebbe bisogno di sudare ma il sudore non riesce a risalire i dotti e manifestarsi in superficie. Il sudore che bagna la cute è importantissimo perché disperde il calore e riequilibra la pelle; la ritenzione sotto pelle dell’acqua che si dovrebbe espellere provoca l’irritazione cutanea, cioè la sudamina.
Come comportarsi per prevenire o eventualmente trattare la sudamina
– Innanzitutto, bisogna ridurre il calore corporeo del piccolo; per raggiungere una buona temperatura corporea occorre favorire la freschezza dell’ambiente in cui il piccolo si trova. In questo senso, non va disdegnato assolutamente l’uso moderato del condizionatore, a casa come in auto, ed in generale vanno preferiti luoghi ben areati e quanto meno caldi è possibile.
– Vestire il bimbo con capi leggeri ed evitare indumenti sintetici, che appunto non fanno “respirare” la pelle, preferendo, invece, le fibre naturali, lino e cotone.
– Rinfrescare il corpo del bimbo con il bagnetto, anche più volte al giorno, immergendolo in acqua appena tiepida, magari con l’aggiunta di emollienti da bagno e di detergenti oleosi ; sono invece da evitare i detergenti che contengano tensioattivi schiumogeni eo profumi.
– Se il bimbo suda tamponate prontamente la zona bagnata con un asciugamano e cambiatelo quando gli indumenti si sono impregnati di sudore.
-Non lasciate i bimbi a lungo con i costumini bagnati o umidi.
– Se il piccolo si è procurato lesioni da grattamento, poiché la rottura delle bolle può generare infezioni è preferibile consultare il pediatra prima di eseguire qualunque automedicazione. Ricorrete al medico se la sudamina è diffusa ed il prurito intenso o se, trascorsi 45 giorni, il disturbo persiste o si aggrava, malgrado gli accorgimenti. Il bambino con la sudamina può andare al mare, viceversa occorre preservare il bimbo dalla sabbia che potrebbe aggravare l’irritazione; tuttavia basta qualche piccolo accorgimento come stendere una stuoia sulla sabbia prima di far sedere il piccolo in terra a giocare, lavargli bene le manine e sciacquarlo dopo la passeggiata ed i giochi in spiaggia.
Tra le varie Infezioni Cutanee o Piodermiti , merita particolare attenzione l’impetigine: i suoi puntini rossi sulla pelle non vanno confusi con quelli della sudamina. In effetti, l’errore non è tanto improbabile, perché, in un primo momento, l’impetigine si manifesta con puntini rossi e prurito, in modo del tutto simile ad una sudamina. Tuttavia l’evoluzione è differente. Va subito chiarito che l’impetigine è un disturbo assai comune nei bambini in età prescolare (2-5 anni). Ha natura batterica, è causato dallo Streptococco beta-emolitico di gruppo A (stesso ceppo della scarlattina), chiamato anche Streptococcus pyogenes o dallo Stafilococco aureo. La pelle si presenta arrossata e coperta da puntini rossi che ben presto assumeranno l’aspetto di vescicole o bollicine, piene di liquido. La consistenza acquosa di queste bolle le rende fragili per cui tendono a rompersi, dopo la lacerazione divengono piccole croste giallognole.
Alcuni elementi presentano una guarigione centrale e una diffusione eccentrica assumendo un aspetto anulare, circinato. In base all’aspetto clinico, si distinguono due forme: una bollosa e una crostosa. Invece, in considerazione della modalità di esordio, si riconoscono altre due forme: una primitiva ed una secondaria; la prima ex novo su cute sana, mentre la seconda consiste in una sovrainfezione (impetiginizzazione) di una lesione preesistente tipo puntura di insetto o altro.
È una manifestazione contagiosa. Il contagio è favorito dalla promiscuità. La trasmissione dell’agente infettivo avviene per contatto diretto con persone o con oggetti infetti. L’infezione si diffonde rapidamente mediante l’autoinoculazione con le dita o gli asciugamani causando un’estensione delle lesioni in sedi adiacenti o a distanza. In genere, questo disturbo compare prevalentemente sul viso, intorno alla bocca o alle narici, ma è possibile che si estenda ad altre parti del corpo polsi, ginocchia, braccia e gambe. Raramente causa effetti a livello sistemico, in questi pochi casi si ha l’ingrossamento dei linfonodi regionali. L’evoluzione è benigna se viene trattata immediatamente e adeguatamente lasciando delle macchie generalmente reversibili. Le recidive sono frequenti e non sono indice di basse difese immunitarie.
Solo se non viene adeguatamente trattata e specialmente nei bambini immunocompromessi si possono osservare complicanze locali o sistemiche. Il trattamento dell’impetigine deve essere immediato, adeguato e protratto per contenere la diffusione della patologia nella comunità (fratelli, coetanei…) e per prevenire le possibili complicanze.
Consiste principalmente nell’uso di una terapia topica a base di disinfettante ed antibiotico e nel bendaggio delle lesioni. È inoltre basilare escludere la presenza di una patologia preesistente che va trattata successivamente. Nelle forme estese e nei bambini immunocompromessi o che vivono in comunità è necessario associare al trattamento locale un antibiotico per via sistemica.
È buona norma tenere il bimbo riservato per un paio di giorni dall’inizio della cura sin tanto che l’antibiotico non faccia effetto togliendo all’infezione il suo potere di contagio. Un bimbo con l’impetigine deve avere biancheria ed asciugamani personali, che vanno lavate con la massima cura. Inoltre, è consigliabile abituare tutti i bimbi a lavarsi le manine, ciò diviene particolarmente importante in presenza di una simile infezione.