“In alcune parti del mondo, in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito, le politiche scolastiche prevedono che un/a bambino/a riconosciuto ad alto potenziale cognitivo abbia la possibilità di avere insegnanti, classi e libri adatti alle sue esigenze“, scrive Maria Assunta Zanetti direttore del Lab Talento e responsabile scientifico della Rete “Alto Potenziale” nel libro “Bambini e ragazzi ad alto potenziale – Una guida per educatori e famiglie”. E aggiunge: “In Italia si evidenzia una scarsa attuazione di progetti a favore di questi studenti, con la conseguenza che, se non adeguatamente sostenuti, possono andare incontro a fenomeni di insuccesso scolastico o addirittura di drop out (abbandono scolastico)“.
Spesso i gifted children non sono “visti” o sono scambiati per altro (iperattivi, ad esempio) e molti insegnanti pur sapendo riconoscere le potenzialità e i bisogni di questi alunni, non sempre sono stati messi nelle condizioni di avere strumenti e formazione adeguati.
La Rete “Alto Potenziale” ha avviato un percorso di sensibilizzazione sul tema dell’alto potenziale cognitivo dei bambini (ancora molto sottovalutato in Italia) e ha dato il via a un progetto di sostegno a scuole e famiglie nel quale sono coinvolte centinaia di famiglie, decine di istituti comprensivi e alcune istituzioni.
Maggiori informazioni nel bugiardino della Rete “Alto Potenziale” e nella sezione del magazine dedicata ai Gifted Children.
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