di Francesco De Stefano
Ricordo ancora quando, da studente, mi appassionai alla filosofia, al suo senso originario e alle sue radici storiche. Oltre il nozionismo e i vuoti concetti ho vissuto i miei anni di università come una ricerca aperta dettata dalla volontà di camminare sulle spalle della ragione, divenendo così insofferente nei confronti di una didattica spesso incentrata su un’astrattezza alienante, piuttosto che su una pratica concreta. Divenuto lavoratore in un contesto complesso e dinamico come quello di un’azienda hi-tech, ho sentito la necessità di offrire un piccolo contributo al mondo della scuola, sviluppando e proponendo un’idea diversa di didattica filosofica.
È nato così un percorso di filosofia all’Istituto Tecnico Volterra-Elia di Ancona, parallelo al curriculum ordinario e al quale gli studenti potevano iscriversi volontariamente. Lo spirito illuminato e aperto del Dirigente Scolastico e di alcuni insegnanti ha fatto poi il resto.
Superando le logiche didattiche comuni, abbiamo dato vita a uno spazio dove si rispettasse l’unicità di ogni voce e venissero affrontate alcune questioni da prospettive differenti. La filosofia è sgorgata libera nella sua essenza, come pratica di vita. Un percorso che (ci) ponesse in questione, attraversando la pluralità del dialogo e la profondità del confronto.
Con circa 20 studenti di IV e V ci siamo incontrati a scuola per discutere su qualcosa che, essendo studenti di Tecnologia, li riguardava da vicino. Lo sviluppo di nuove tecnologie, infatti, sembra avviarci in maniera inarrestabile verso un presunto “progresso” scientifico e tecnologico di cui le nuove generazioni sono ormai piene fruitrici. Ciò che volevo stimolare nei ragazzi, allora, era suscitare la domanda se fossero davvero consapevoli di ciò che sta accadendo attorno a noi. La conoscenza delle basi scientifiche e degli strumenti tecnici è sufficiente a garantire un loro utilizzo saggio?
La scuola, spesso, fornisce agli studenti la conoscenza necessaria per essere alfabetizzati alle varie discipline, perdendo talvolta di vista lo sguardo d’insieme che si chiede il senso delle cose e che costituisce invece l’origine della conoscenza, da cui solo può generarsi una condotta saggia ed equilibrata nella vita di ogni giorno. La filosofia “ci ricorda che la scienza e la tecnologia sono per il bene dell’uomo”, così recita il Manifesto per la Filosofia di cui sono firmatario. Il lavoro appassionante è stato vedere studenti che non avevano mai studiato filosofia cogliere dentro di sé, in senso maieutico, la profondità di riflessioni sul senso e sul perché delle cose, raggiungendo consapevolezza della reale potenzialità di essere “animali pensanti”, decostruendo i pregiudizi e le precomprensioni in cui, inconsapevolmente, erano rimasti ingabbiati fino a quel momento. Posso sicuramente dire di aver avuto la percezione di una filosofia viva, che si incarnava negli occhi e nelle parole degli studenti, abbeverando la loro sete di dialogo e conoscenza, troppo spesso minata da logiche opprimenti e distanti dalle loro necessità reali.
Di una cosa sono certo: i giovani (tutti!) hanno bisogno di questa filosofia.

Francesco De Stefano
Informazioni su Francesco De Stefano
Nato ad Ancona il 24 ottobre 1987, mi sono avvicinato alla Filosofia durante le scuole superiori. Conseguita la maturità scientifica ho deciso così di approfondire l’approccio filosofico all’università. Desideroso di applicare le mie conoscenze, dopo la laurea ho intrapreso un dottorato di ricerca in Scienze Umane in un’impresa hi-tech marchigiana, Loccioni, dove attualmente lavoro. Ad oggi mi occupo di progetti formativi e di recruiting per studenti di tutte le età, dalle scuole elementari ai dottorati di ricerca, collaborando con istituti scolastici e università del territorio.
Un’altra mia grande passione è la musica, a cui mi dedico fin da piccolo.